Il Diario del Sommelier

Il Molise

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Il Molise è la seconda regione italiana più piccola, ma la più giovane dal punto di vista amministrativo, da quando, nel 1963, si distaccò dall'Abruzzo a cui era legata in un’unica denominazione. La coltivazione della vite negli ultimi anni, grazie all'acquisizione di moderne tecnologie, ha permesso al Molise di proporsi sul mercato nazionale con i suoi vini di qualità.

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Aantuario di Maria Santissima Addolorata in Molise

Un grande patrimonio storico e ambientale

Il territorio molisano fu abitato fin dalla preistoria. In epoche più recenti, prima dai Sanniti - nel V secolo a.C. –, poi dai Romani dal III sec. a.C., successivamente da Longobardi, Franchi, Normanni e, infine, fu annesso al Regno delle Due Sicilie, come unica regione dell'Italia centrale ad esserne parte integrante.
Situato nell’Italia centro-meridionale, il Molise si estende tra la dorsale appenninica e il mare Adriatico. È una terra ricca di tesori ancora poco conosciuti nella quale possiamo trovare i resti di antiche città di epoca romana, rimaste pressoché intatte, insieme ai resti di fortificazioni sannitiche e castelli o torri di epoca medievale. Caratteristici i borghi cui è stata attribuita la “Bandiera Arancione” per l'eccellenza dell'accoglienza oltreché del patrimonio storico e ambientale. Il Molise è prevalentemente montuoso e collinare, solcato dai caratteristici “tratturi”, gli storici sentieri della transumanza, che uniscono i pascoli abruzzesi e pugliesi. Vaste aree di verde incontaminato sono protette dalle riserve naturali all'interno delle quali troviamo le specie animali e vegetali tipiche della regione.


Campagne del Molise

Moderne tecnologie al servizio del vino di qualità

Negli ultimi anni, per migliorare la produttività delle campagne, l'agricoltura si sta specializzando e sta introducendo moderne tecniche di coltivazione che vengono applicate per lo più lungo le coste, dove si trovano tabacco, barbabietole da zucchero e ortaggi. Discorso a parte merita la coltivazione della vite che negli ultimi anni, grazie all'acquisizione di moderne tecnologie, ha permesso al Molise di proporsi sul mercato nazionale con i suoi vini di qualità.

L’enologia del Molise ha un’origine antica attestata in epoca romana e preromana e si è arricchita nel tempo attraverso influenze diverse. Già i Sanniti conoscevano l'arte di coltivare le viti e produrre vini, ma i Romani diedero maggior impulso a questa attività espandendo le zone di impianto. Il vino molisano è citato per la prima volta negli scritti greci e, successivamente, nella letteratura dell’Antica Roma: Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) elogia particolarmente i vini prodotti nella zona di Isernia. Nel tempo, la coltivazione della vite si è diffusa nella maggior parte dei comuni del Molise, fino a diventare, tra il settecento e l'ottocento, il maggior produttore di vini del Regno di Napoli. Tra la prima e la seconda metà del novecento la coltura delle viti viene ridotta nelle colline interne a favore della zona costiera.

Le DOC molisane

  • Biferno DOC
  • Molise DOC
  • Pentro di Isernia DOC
  • Tintilia del Molise DOC

Le aree di produzione vinicola

Ad oggi la viticoltura molisana prevede due grandi zone di produzione:

  1. La valle del fiume Trigno e la valle del Biferno
    La prima - e più grande - abbraccia la valle del fiume Trigno e la valle del Biferno. La maggiore estensione dei vigneti si concentra sulla collina litoranea, in provincia di Campobasso con il 90% della produzione del vino molisano, dove si trovano anche le aziende con le maggiori superfici vitate. Il sistema di allevamento più diffuso è il tendone e in questi terreni fertili di natura argillosa dove il clima è temperato e caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte crescono bene Montepulciano, Sangiovese, Trebbiano toscano e la Tintilia. Il Biferno DOC nelle sue versioni rosso, rosato e bianco viene prodotto con uvaggi a base di Montepulciano, Aglianico e Trebbiano toscano.

  2. Isernia
    La seconda zona di produzione, più piccola, si estende verso l’interno, nei pressi di Isernia. È una zona di alta e media collina che gode di clima temperato. I terreni sono di natura calcareo-marnoso-selcioso e argillo-selciosi caratteristiche che conferiscono acidità alle uve, buon apporto di minerali e buona struttura polifenolica. Isernia è la zona di produzione del Pentro che prende il nome dall'antica popolazione dei Pentri, il “popolo delle montagne” di stirpe sannita. Viene prodotto nelle versioni rosso, rosato e bianco. Le prime due nascono da un uvaggio di Montepulciano e Sangiovese. Il bianco viene prodotto con uve Trebbiano toscano e Bombino bianco. La denominazione Molise è composta da Falanghina, Greco, Chardonnay, Sauvignon, Pinot bianco, Aglianico, Cabernet Sauvignon e Tintilia.

Vitigni a bacca nera

Tintilia
È di certo il vitigno autoctono che caratterizza il Molise. Tipico della tradizione contadina molisana, era spesso assimilato al bovale sardo e ha visto riconoscere la propria identità grazie agli studi dell’Università di Campobasso. La collina rappresenta l'ambiente ideale per questo vitigno che predilige clima fresco e terreni argillosi, calcarei e pietrosi. Fa parte delle uve tintorie ricchissime di antociani, da qui il suo nome che deriva da “tinta”. Il colore del vino è quindi rosso rubino molto intenso, che tende al granato con l'invecchiamento. Da sempre è impiegato per irrobustire i vini locali grazie al colore e alla sua struttura. Recentemente è stato riscoperto per la sua capacità di dare vini di alta qualità; dal profilo aromatico ricco ed elegante con note di frutta rossa e fiori accompagnate da toni speziati. Quando bevuto giovane è piacevolmente fresco, con l’invecchiamento acquista maggiore morbidezza e corposità.

Montepulciano
Vitigno coltivato nelle zone interne e in quelle litoranee, dà vita ad un vino di un colore rosso rubino dal profumo fruttato ed è ben predisposto a lunghi invecchiamenti. E' usato sia in uvaggio che in purezza e per la produzione di vini rosati.

Aglianico
Vitigno a bacca nera, di probabile origine greca, è uno dei vitigni più diffusi nel sud Italia. Produce un vino rosso rubino, corposo e strutturato dai profumi di frutti rossi e spezie.


Vitigni a bacca bianca

Moscato giallo
È un vitigno allevato in provincia di Campobasso. Appartiene alla famiglia del “moscato” che viene coltivato in Italia da tempi antichissimi e che si è ben adattato alle zone di produzione. Dal moscato giallo si ottiene un vino dolce e aromatico dal colore dorato, gradevolmente aromatico. E' usato per produrre passiti e spumanti dolci.


Altri vitigni provenienti da regioni vicine e ben impiantati nel territorio molisano sono: Trebbiano toscano (15%), Bombino bianco (7.2%), Falanghina (3%), Greco e Moscato bianco, che danno vini piuttosto semplici ma piacevoli.
Nutrita anche la presenza dei vitigni internazionali, tra i quali ricordiamo Chardonnay, Cabernet sauvignon, Merlot e Syrah.

Alla luce di tutta questa varietà, possiamo tranquillamente affermare che il tormentone “Il Molise non esiste” si scontra con una realtà fatta di borghi medievali, vini, panorami, oasi protette e di una bellezza che esiste, eccome...e va solo (ri)scoperta!

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