Fiano di Avellino DOCG
Premi e riconoscimenti:
2017 – VINI D’ITALIA – GAMBERO ROSSO
Fiano di Avellino DOCG 2015 – 2 BICCHIERI
2016 – GUIDA ORO I VINI DI VERONELLI
Fiano di Avellino DOCG 2014 – 3 STELLE
2013 – BIBENDA
Fiano di Avellino Montefredane 2011 – 5 GRAPPOLI
Fiano 100%
Tradizione e innovazione, storia e futuro, recupero delle radici e modernità. È su questo continuo dialogo tra ieri e oggi che si nutre la filosofia produttiva di Claudio Quarta, percepita varcando la soglia delle sue tre cantine, Moros a Guagnano (LE), Tenute Eméra a Lizzano (TA), Sanpaolo a Torrioni (AV).
Perfettamente integrata col paesaggio, Cantina Sanpaolo sorge a 500 metri s.l.m. in un’area collinare dell’ Irpinia, anticamente vocata alla produzione di magnifiche uve da vino. Prende il nome dall’adiacente borgo medievale San Paolo, situato fra Tufo e Torrioni.
Il vigneto di Claudio Quarta è composto di piccoli appezzamenti per un totale di circa 25 ettari, localizzati tra le province di Avellino e Benevento. Alla prima, appartengono 15 ettari suddivisi fra il comprensorio del Greco di Tufo DOCG, dove è situata la cantina, Lapio nel cuore della DOCG Fiano d’Avellino e Paternopoli dove si coltiva l’Aglianico per la DOCG Taurasi. I restanti 12 ettari costituiscono un’unica tenuta a Pietrelcina, nel beneventano, dove si allevano la Falanghina e l’Aglianico.
Vinificazione
L’uva è stata coltivata nel vocato areale di Lapio e raccolta nella prima decade di ottobre. Maturazione del vino in acciaio ed affinamento sur lies per cinque mesi per passare poi in vetro per l’elevazione.
Caratteristiche Organolettiche
Di colore giallo paglierino tenue, profumo tipico erbaceo che ben si rispecchia al palato, insieme alla freschezza unita a doti di spiccata sapidità.
Abbinamenti
Ideale con formaggi non stagionati, carni bianche, crostacei.
Claudio Quarta considera l’Irpinia come un territorio “del nord, a sud” e per questo unico e irripetibile. È stato l’amore per quelli che lui chiama “mitici” bianchi, il Greco, il Fiano, la Falanghina, che lo ha spinto ad uscire dalla sua Puglia ed acquisire una “nuova cittadinanza”
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