Abbinamento: Cacciagione e selvaggina, Carni rosse, Formaggi
Affinamento: Acciaio, Legno
Aroma: Fruttato, Speziato, Tostato
Grado alcolico: 15.0%
Temperatura servizio: 16/18°C
Solfiti: Sì
Descrizione
Taurasi Riserva Vigna Cinque Querce Taurasi DOCG
Aglianico 100% Taurasi Riserva Vigna Cinque Querce di Salvatore Molettieri è il Gigante dell’Aglianico montemaranese. Un aglianico, il suo, che vanta una robustezza oggi sconosciuta ai maggiori vini irpini, ma che consente ai suoi Taurasi di godere di una vita lunghissima e di mostrare, anche dopo molti anni, un carattere che pochi vini possiedono.Caldo, grosso, opulento, ma anche estremamente fresco e sapido, con la fitta trama tannica. La degustazione lascia in bocca un lungo ricordo di frutta matura e torrefazione.
Tipo di vinificazione Vendemmia manuale in cassetta. Periodo della vendemmia inizio/metà novembre, fermentazione: in acciaio a temperatura controllata e maturazione circa 60 mesi in barriques e botti grandi di rovere, affinamento in bottiglia minimo 6 mesi.
Caratteristiche Organolettiche Vino dal colore impenetrabile, che lascia intravedere il suo rubino con riflessi granata appena accennati. Compatto visivamente, con un notevole impatto olfattivo che immediatamente rileva una grande complessità, con sentori che vanno dai frutti tipo amarena e confetture di prugna, fino alle spezie e ai tostati. Al gusto si presenta pieno, con buona morbidezza sorretta da un’acidità presente e da eleganti tannini. La persistenza è lunga, con un ventaglio di sensazioni di frutta matura e confetture per poi virare verso il tostato di caffè e cacao.
Abbinamenti Si abbina a piatti ricchi ed elaborati come stracotti, spezzatini, cacciagione, formaggi a pasta dura o filata stagionata.
La cantinaSalvatore Molettieri
Raccontare Salvatore Molettieri e la sua azienda è ritrovare il filo e il senso di un'identità territoriale che si mantiene costantemente viva e matura lentamente frutti corposi. Come l'aglianico, questo vitigno ormai entrato nella leggenda enologica della Campania, dalle cui uve Salvatore ottiene vini che a buon diritto, secondo gli esperti, ambiscono a diventare termine di paragone dei rossi d'Irpinia.
