Villa Dora è cultura e tradizione … di un vino senza tempo. La Storia delle Cantine Villa Dora nasce a Terzigno (NA) nel 1997 dal desiderio di Vincenzo Ambrosio, che eredita dal nonno la sua sconfinata passione per il territorio del Vesuvio, di orientare la produzione vitivinicola vesuviana verso standard qualitativi quanto più elevati.
Tutte le colture, rigorosamente a piede franco, in prevalenza impiantate con l’antico metodo della “pergola vesuviana” e con un’età media di circa 70 anni, sono state sin da subito adattate ad un livello produttivo altissimo, con rese basse e cura maniacale, il tutto proiettato allo scopo primario di Villa Dora: portare finalmente il Vesuvio al livello qualitativo che, per complessità dei terreni e storia millenaria, gli compete.
Ci sono voluti anni di lavori nelle colture, la costruzione di una moderna e tecnologicamente avanzata cantina scavata nella roccia e di un frantoio ultra-moderno, per la produzione di un olio unico dalle oltre 1300 piante della tenuta, per dare il via ad un progetto unico.
Villa Dora, con l’annata 2001, inizia qualcosa che, fino a quel momento, non si era mai vista sul Vesuvio: con l’ausilio dell’enologo Roberto Cipresso, l’azienda orienta la propria attività verso una filosofia a quel tempo molto rara in Campania: produrre solo vini da invecchiamento, bianchi e rossi, che uscissero sul mercato 2/3 anni dopo la vendemmia.
Oggi, a 20 anni e più di distanza, insieme all’attuale enologo Fabio Mecca, l’azienda può vantare verticali, sia per i bianchi che per i rossi, di oltre 18 anni, che sono ancora oggi acquistabili direttamente dal catalogo aziendale e sono pluripremiate da molti critici settoriali.
I nove ettari di vigneti di Villa Dora, e quattro di oliveto, sono tutti racchiusi tra le mura aziendali e coltivati in regime biologico certificato dal CCPB di Bologna: da qui Villa Dora ha iniziato il suo percorso.
Tutti i terreni su cui oggi si concentra la produzione aziendale sono stati ricavati tramite livellamento, utilizzando dinamite autorizzata, per rendere idonea alla coltivazione la “schiuma di lava” mista a lapilli, ovvero l’insieme di rocce laviche derivanti dal susseguirsi delle eruzioni.
I vigneti sono terrazzati su 3 livelli, tutti esposti a sud-ovest con un’altitudine di 250-300 mt SLM, in un ambiente soleggiato e sempre ventilato, perfetto per la coltivazione della vigna.
Tutti gli impianti, la maggior parte dei quali a “pergola vesuviana”, sono mantenuti nel massimo rispetto dell’ambiente circostante e sono circondate da fiori e piante di ogni genere, tutte autoctone e spontanee, che rendono l’azienda un vero gioiello di bio-diversità.
Sono coltivati: Piedirosso, Aglianico, Caprettone e Falanghina, varietà antichissime tradizionalmente utilizzate per la produzione del Lacryma Christi del Vesuvio, il cui adattamento alle condizioni pedo-climatiche della zona è garantito da millenni di permanenza e di coltivazione.
Il territorio su cui coltiva Villa Dora, in virtù delle sue particolarità pedologiche, può essere di buon grado definito estremo ed in quanto tale, essere discriminante unico che marchia i vini, irrimediabilmente figli del Vesuvio.