Caprettone "Benita 31" Vesuvio DOC - Bio
Igt Pompeiano
100% Caprettone (Coda di volpe)
Dall’esperienza compiuta nell’800 dagli avi di famiglia, la storia prosegue e prende vita con la nonna Benigna che da giovane è determinata a non seguire la vita di campagna vissuta con i suoi genitori ma che presto, negli anni della seconda guerra mondiale, riscopre la sua passione per la natura e per la coltivazione della vite.
Il Biologico
La linea Classica dei Vini Biologici si contraddistingue sostanzialmente per utilizzo di uve da agricoltura biologica a cui si associano tecniche che conducono a vini che esprimono il terroir nel migliore dei modi. L’introduzione del favino, assicura l’alimentazione del vigneto e ne garantisce tutte le proprietà. Di questa linea fanno parte cinque vini tra cui il Caprettone "Benita 31" DOC, realizzati con uve autoctone in purezza.
Terreno vulcanico - sabbioso
Sistema di allevamento a Guyot, collocato a circa 250 metri sul livello del mare
Resa per ettaro 90 quintali.
Tipo di vinificazione
Uvaggio 100% Caprettone (Coda di volpe), coltivate alle pendici del Vesuvio.
Vendemmia manuale a metà settembre
Criomacerazione per 6-8 ore, pressatura soffice, chiarifica a freddo
Fermentazione a temperatura controllata tra i 10° e i 12° C
Affinamento in acciaio inox 6 mesi e in bottiglia almeno 3 mesi.
Caratteristiche Organolettiche
Alla vista il vino si presenta color oro chiaro e lucido. Al naso, le note fruttate di pesca sono avvolte dalla brezza marina e dallo zucchero filato; Questa onda minerale rende più interessanti le successive sfumature di salvia e menta selvatica.
La succosità promessa nel naso si arricchisce di gusto, dove esplode in perfetta armonia con il corpo e l'acido e trascina le sensazioni della bocca nel tempo.
Abbinamenti
Accompagna piatti di pesce, antipasti e cibo vegetariano.
Dall’esperienza compiuta nell’800 dagli avi di famiglia… la storia prosegue e prende vita con la nonna Benigna che da giovane è determinata a non seguire la vita di campagna vissuta con i suoi genitori ma che presto, negli anni della seconda guerra mondiale, riscopre la sua passione per la natura e per la coltivazione della vite
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